La prima volta che incontrai Franco era fuori tempo. Era abbondantemente trascorso l’orario di ricevimento dell’ambulatorio di nutrizione Trotula e mi stavo preparando a chiudere. Bussò ed affacciandosi attraverso la porta mi chiese se poteva disturbare ed essere visitato subito visto che “non abito qui” disse.

“Nemmeno io” risposi, intendendo che non abitavo in ospedale. Ci mettemo a ridere entrambi. Stabilimmo un appuntamento nei giorni successivi in cui gli chiesi di portare con sé tutta la documentazione necessaria ad essere visitato e ci salutammo.

Ci si incontra in un sorriso, un attimo di leggerezza custodito con i denti, quando si combatte una malattia. E necessaria è quell’intesa in seguito.

Franco era forte. Il suo viso rosso tradiva una natura sanguigna, avrebbero detto gli antichi. Una natura che forse solo l’energia che richiede una strenua lotta e la paura della fine avevano affievolito.

Aveva ricevuto una ileostomia per cui il suo intestino all’altezza della fine dell’ileo si riversava in un sacchetta di plastica. In attesa di un ricongiungimento dell’ileo con il colon come di lui con il mare. Era un sub, Franco. Si immergeva fino a 20 metri. Da più giovane non aveva neanche bisogno della bombola d’aria.

E se il mare a quella profondità è ancora come i suoi occhi, non è vero che più ti immergi e più manca la luce.
Questa lettera è dedicata a tutti i portatori di ileostomia e ai loro familiari.

hand with oil pastel draws the heart 6333 300x200 1 Lettera per una ileostomia

Cari tutte e  tutti,

anche se pensate che certe cose non saranno più come prima siamo qui a rassicurarvi. I portatori di stomia devono armarsi di pazienza e di alcuni accorgimenti, utili a favorire un’evacuazione controllata. In definitiva, si tratta di conoscersi meglio individuando, poco alla volta, i cibi più adatti alla propria alimentazione e soprattutto compatibili col tipo di stomia a cui ci si accompagna.
Seguendo alcune semplici regole e le esigenze del proprio organismo non sarà difficile riscoprire presto il piacere della buona tavola e il gusto di mangiare in compagnia.
Gli inizi possono essere turbolenti ma si arriverà a non avere grandi difficoltà nel nutrirsi.
Potreste trovare che, dopo l’intervento chirurgico, alcuni alimenti sono più difficili da digerire rispetto ad altri. Tranquilli. Non significa che lo stomaco non funziona più. Ma in effetti dopo l’intervento chirurgico bisogna prestare qualche attenzione in più ai segnali inviati dal proprio corpo.

Fondamentale è adottare un accorgimento che dovremmo imparare tutti! Masticare!

Masticare accuratamente così da far arrivare allo stomaco e poi all’intestino cibo quanto più semplice possibile da digerire!

Durante le prime 2-4 settimane dalla chirurgia, l’organismo è ancora in fase di ripresa e mangiare alimenti più morbidi o più facili da digerire ne favorirà il recupero.
Molti sostengono che non c’è motivo di limitare alcuni alimenti. Ritengo però sia utile sapere che alimenti diversi avranno effetti diversi sul materiale in uscita dalla stomia. Inoltre è necessario garantire quelle che sono le indicazioni minime relative ad una corretta alimentazione.

Un po’ l’organismo ritorna bambino.

Quindi può servire mangiare cibi quanto più semplici da assimilare possibile e provare a mangiare poco e spesso. In generale per tutti gli alimenti man mano che si reintroducono, il consiglio è di assaggiarne prima una piccola quantità e se non si riscontrano problemi aumentarne un po’ alla volta il quantitativo. Arrivando sempre a porzioni ragionevoli per la propria costituzione e le proprie esigenze generali!

Non temere di provare nuovi alimenti ma sii sempre prudente.

Alcuni alimenti che potrebbero aumentare i gas in addome

Ci sono alcuni alimenti che potrebbero aumentare i gas in addome di più rispetto ad altri. Anche se non dannosi è consigliabile ridurne il consumo, per non rimanere sempre solo in una stanza…
L’uso di gomme da masticare, per esempio, potrebbe alimentare il gas in pancia e senza alcun apporto nutritivo. Per le fibre invece la questione è diversa. Possono aumentare il gas in pancia ma essendo un componente fondamentale della nostra alimentazione bisogna provare ad individuarne la giusta dose.
La frutta è per esempio meravigliosamente ricca in fibre. Questo non significa che non potrai più mangiarne, anzi!
Per te, dobbiamo sempre ricordare vale il principio che vale per tutti. Gli alimenti che ci aiutano a mantenere la salute continuano a far bene anche a te. Ma tu sei speciale, quindi vanno solo adattati alle tue esigenze del momento.
Dalla frutta togliamo la buccia e magari soprattutto all’inizio assumiamola frullata.
Per le verdure e i tuberi come le patate, altra importante fonte di fibre e non solo, vale lo stesso principio. Pulirle per bene, eliminare le bucce e ammorbidirle. Cuocendole e passandole. Ottime le zuppe calde e fredde, a seconda della stagione, le vellutate, le creme.
Se si verificasse un incidente non spaventarti. Succede nelle migliori situazioni. Potrebbe accadere anche a te, che ti trovi a convivere con un pezzo nuovo.

Una brutta esperienza non deve indurti a non mangiare più qualcosa.

Se accade ripetutamente invece è il momento di ricordare che perseverare e diabolico e consultarti con il dottore per la sostituzione di quell’alimento. Tieni pure presente che sintomi spiacevoli come diarrea, gonfiore, gas o odore causati da un alimento potrebbero essere anche temporanei. A volte disagi dovuti ad intolleranze alimentari scompaiono man mano che il colon inizia a funzionare meglio.
Quando parli con le altre persone che hanno una stomia ricorda che ognuno è portatore di un’esperienza a sè, pertanto ciò che funziona per una persona, potrebbe non funzionare per un’altra. Anzi nel confronto trova e dai coraggio.
Prova a organizzarti in 6 piccoli pasti durante il giorno invece di 3 pasti grandi. Ed evita di mangiare troppo la sera. Ciò contribuirà a limitare feci dalla tua ileostomia durante la notte.
Mangia lentamente e mastica bene il cibo. Non smetterò mai di ricordartelo.
Garantisciti 8-10 bicchieri di acqua ogni giorno, da 1l a 1,5l, anche come tisane. Questo ti aiuterà a sostituire l’acqua persa attraverso l’ileostomia e a non disidratarti. Ed attenzione al sale aggiunto! Durante tutta la giornata dovrebbe essere meno di un cucchiaino raso.
Fra i prodotti come latte o prodotti lattiero caseari inizia ad includere latte senza grassi (scremato) o magro (1% o 2%) * o latti vegetali (come latte di soia e latte di mandorle)
Se vuoi concederti dello yogurt o del formaggio o gelato e trovi che le feci in sacchetta sono più liquide preferisci prodotti senza lattosio
Quando provi le uova, inizia con una piccola quantità (come 1 uovo). Le uova possono causare un cattivo odore (odore) quando si apre la busta.

Fra le carni prediligi quelle con meno grasso, pollame senza pelle. In particolare quando inizi a provare il pesce inizia con piccole quantità. Anche esso potrebbe determinare odori eccessivamente sgradevoli all’apertura della stomia.
Inserisci piccole quote di legumi secchi o in scatola alla volta, soprattutto passati.
Anche fra i cereali iniziamo ad includere alimenti a basso contenuto di fibre, come:pane bianco, pasta e riso e crackers a base di farina bianca 0.
Franco era convinto che la pasta con il buco fosse l’unica che potesse mangiare. Gli ho spiegato che in verità se avesse adottato il necessario accorgimento di masticare attentamente, allo stomaco, sarebbe arrivato un composto indistinto del tutto diverso da quello che portava in bocca. Ma come la sua volontà era forte anche la sua convinzione. E accondiscesi a inserirgli solo pasta con il buco purché non sempre dello stesso cereale.
Evitiamo per un periodo limitato cereali integrali, come pane integrale, riso integrale, crusca, quinoa e grano saraceno.
Le verdure vanno ben cotte senza bucce o semi, come patate sbucciate, zucchine sbucciate con i semi rimossi e pomodori pelati con i semi rimossi. Ottime le verdure fatte in crema. Mentre fra quelle crude si può inizialmente provare ad usare la lattuga.
La frutta va sbucciata e cotta preferibilmente. Si possono assaggiare meloni senza semi e banane mature
Per le prime 3-4 settimane dopo l’intervento, non mangiare più di 1 piccola banana matura al giorno. Un eccesso può causare un blocco.
Per le prime 3-4 settimane dopo l’intervento, evita i frutti crudi con buccia, come: mele, fragole, mirtilli, uva.

Evita i cibi fritti e la cucina con eccesso di condimento. Prediligi l’olio extra vergine di oliva.

Fra le bevande prediligi l’acqua e limita bevande gassate ed alcoliche.

Se avessi diarrea sappi che, per quanto riguarda l’alimentazione, alcol (come birra e vino), crusca, broccoli e cime di rapa, cavoletti di Bruxelles e cavoli in generale, bevande contenenti caffeina (soprattutto bevande calde), cioccolato, mais, alimenti con edulcoranti artificiali (come mannitolo, sorbitolo e xilitolo), carni fritte, succhi di frutta (come prugna, mela, uva e arancia), verdure a foglia verde, cibi ricchi di grassi, alimenti ricchi di zuccheri, legumi (come fagioli cotti o secchi), liquirizia, latte e prodotti lattiero-caseari, noci o semi, piselli, cibi piccanti, frutti come albicocche, pesche, prugne, frutta in scatola o secca “senza zucchero”, pomodori, cereali integrali contribuiscono ad intensificare gli episodi di diarrea.

Mentre succo di mele, banane, orzo, riso bianco bollito, formaggio, fiocchi d’avena, pasta, patate senza buccia, crackers salati, tapioca, pane bianco, yogurt possono aiutare ad addensare i movimenti intestinali. Per le prime settimane dopo l’intervento chirurgico, è normale avere un addome con più gas del solito o sentire un pessimo odore quando si apre la sacca. Se si vuole evitare di farsi abbandonare dai propri cari e si presenta questa evenienza, inizia ad evitare assolutamente di masticare gomme, di bere con una cannuccia, di fumare.

Chiediti, inoltre, se non stai mangiando troppo in fretta. Non ci facciamo caso ma siamo abituati a masticare in fretta senza attenzione. Invece dobbiamo imparare a concentrarci su quello che stiamo facendo sempre.

Evita di saltare i pasti e se ne stai facendo uso, diminuisci asparagi, broccoli, cavoletti di bruxelles e cavoli in generale, bevande gassate, mais, fagioli e piselli, uova, pesce, aglio, uva, porri, latte e prodotti lattiero-caseari, cipolle, arachidi, prugne.
Perdete pure la pazienza ma poi lasciatevi ritrovare.

Riferimenti per approfondire

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Nutrizionista e Fitoterapeuta