Premettendo che per i miracoli ci stiamo attrezzando, no la vitamina c non sconfigge il nuovo coronavirus.

Questo non significa che è il momento buono per disfare nell’umido le riserve di frutta e verdura fresca, che spero, abbiate in casa.fruits-3137112_640

Il funzionamento di un corpo è faccenda complessa. Lo stesso sistema immunitario non si nutre di un elemento solo.  Anzi. Non può lavorare bene se al corpo non garantiamo una squadra composta da alcuni minerali, fibre e probiotici, alcuni antinfiammatori naturali, aminoacidi e vitamine, fra le quali la C.

Vitamina C contro i Coronavirus?Vit c Virus

In questi giorni di solidarietà e scambi di notizie attraverso i social è, immancabilmente, circolato anche tanto materiale di dubbia provenienza fra cui un audio in cui si diceva di assumere alcuni grammi di Vitamina C per difenderci dal coronavirus, poichè testata in questi giorni in alcuni ospedali lombardi. Il direttore delle Malattie Infettive del Policlinico di Milano ha categoricamente smentito, ricordando che “le terapie che si utilizzano per trattare i pazienti con coronavirus al Policlinico, così come al Sacco e al San Gerardo, sono standardizzate perché sono state decise dai primari di malattie infettive di tutta la Regione Lombardia in modo coordinato. E la vitamina C non è assolutamente contemplata“.

Dire che la vitamina C ci preserva da sola da un’infezione, soprattutto virale, sia essa nota al corpo o sia nuova, come questa che ci costringe in casa, è un’esagerazione.

Dire che un sistema immunitario che lavora bene non può prescindere da una giusta introduzione alimentare di vitamina C, è confermato da più di 500 anni.

Vitamina C…se l’avesse conosciuta il Capitano Cook.

La vitamina C ha mostrato la sua importanza. per il corretto funzionamento del sistema immunitario, già prima che il premio nobel Pauling se ne occupasse. Quando? Già dal 1500, circa. Quando sulle navi di lunga percorrenza, sulle quali dunque era improbabile approviggionarsi di frutta e verdure fresche, i marinai iniziavano ad ammalarsi di una particolare malattia che li portava a prendere molte infezioni e non faceva rimarginare le loro ferite. Era lo scorbuto. una malattia potenzialmente fatale.La-vittoria-sullo-scorbutoUn sintomo importante di questa malattia dovuta a carenza di vitamina C, è la marcata suscettibilità alle infezioni, in particolare del tratto respiratorio, con la polmonite che è una delle sue complicazioni più frequenti e una delle principali cause di morte. Oggi si sa che i pazienti con infezioni respiratorie acute, come la tubercolosi polmonare e la polmonite, hanno una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di vitamina C e la somministrazione di vitamina C a pazienti con infezioni respiratorie acute riporta i livelli plasmatici di vitamina C al normale e migliora la gravità dei sintomi respiratori-

Già dal 1700, grazie all’esperimento di un medico di bordo su alcuni marinai, è noto che questo indebolimento del sistema immunitario si preveniva e curava con la somministrazione di sostanze provenienti da frutta e verdura freschi. Ma bisognò aspettare l’inizio del 900 per identificare la Vitamina C.

I Neutrofili sono ghiotti di Vitamina C

Il sistema immunitario è fatto di molte componenti che giocano ognuna un ruolo cruciale.neutrofili e vit c

I globuli bianchi, come neutrofili e monociti, accumulano attivamente la vitamina C , dalle 50 alle 100 volte in più delle concentrazioni plasmatiche. La vitamina C stimola questi componenti di difesa a raggiungere il sito di infezione e uccidere i microbi. Si ritiene che l’accumulo di tali importanti concentrazioni di vitamina C nei neutrofili, in particolare durante un’infezione, protegga queste cellule dal danno ossidativo che può derivare dalla battaglia contro l’agente infettivo . Allo stesso tempo, protegge il tessuto interessato da questi possibili danni.

La vitamina C e Collagene.

Come spesso succede per i nutrienti essi raramente compiono un lavoro solo.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5707683/#B7-nutrients-09-01211

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5707683/#B7-nutrients-09-01211

Per esempio la Vitamina C è fondamentale per la costruzione della noradrenalina o aumenta l‘assorbimento intestinale del ferro. E’ importante per la formazione del collagene, quindi rientra nella formazione ed elasticità dei tessuti. Una buona spremuta d’arancia vale forse di più, ed è sicuramente più efficace, dei beveroni a base di collagene in vendita. Ma questa è un’altra storia.

Per ora concentriamoci sul fatto che la vitamina C sembra esercitare una moltitudine di effetti benefici sul sistema immunitario innato e adattivo. Cioè sulla capacità di difesa, con cui veniamo al mondo, dalle infezioni e sulla capacità di difesa che acquisiamo man mano che incontriamo nuovi agenti infettivi ed il sistema immunitario ne mantiene la memoria.

Il nostro corpo non sa fare la Vitamina C.

Insomma nella spesa di nutrienti che facciamo per il nostro corpo attraverso l’alimentazione è importante che siano presenti alimenti, soprattutto freschi, che la contengano. Non ce ne dobbiamo dimenticare.

Perché? Perchè rispetto ad altri animali, noi abbiamo perso la capacità di produrcela da soli.

Inoltre essendo sensibile al calore , un cibo, che normalmente la contiene, se cotto ad elevate temperatura la perde.

Fra le verdure di stagione più ricche in Vitamina C non dimentichiamo: cavolini di bruxelles 81mg di vitamina c per 100g di prodotto, cavolfiore/cavolo rosso 59 mg , lattuga 59mg, spinaci 54mg sempre per 100 gr di prodotto.

Fra la frutta i kiwi presentano circa 93 mg di vitamina c per 100g e gli agrumi intorno ai 50mg.Foto di Chokniti Khongchum da Pexelsvariety-of-fruits-and-vegetables-2280569

Il peperoncino che annovero fra le spezie, ha un quantitativo di vitamina c esorbitante: 229mg  di vitamina C per 100g. Naturalmente mangiare 100g di peperoncino, ma anche 10g se non siete calabrese, non è consigliato. Lo terrei presente nell’aromatizzare i nostri piatti a crudo.

Il principio di precauzione che stiamo esercitando in questo periodo è lo stesso principio che dovremmo tenere presente quando decidiamo di alimentarci con criterio. Nessuno ci dice che non incorreremo in una delle malattie che tanto temiamo. Per molte di esse non sono ancora chiaramente note le cause scatenanti, eppure si sa che alcuni accorgimenti riducono il rischio di doverle personalmente affrontare. Non esercitare questo principio quotidianamente a tavola significa proiettarsi verso un rischio reale.

 

 

Biblio/Sitografia

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Nutrizionista e Fitoterapeuta